Grazie Gianni

Padre Gianni. Chi non ricorda questo frate dai piedi scalzi dai grandi occhi azzurri che scrutavano ogni volto per cercare l’anima? Chi di noi non lo sente come un tassello fondamentale della crescita, dell’adolescenza e più in generale della vita? 

È facile menzionare le sue “imprese sociali e parrocchiali”: la fondazione delle Società Sportive, della Comunità Emanuele, della Gioventù Francescana, dei gruppi famiglia come di tante, tantissime iniziative nel corso degli anni. Ma oggi, mentre è accolto in Cielo, vogliamo ricordare la sua umanità, le vere amicizie fiorite nei suoi 14 anni a Casale. 

Come non ricordarlo con Welly, il cane più francescano di sempre, oppure durante le partite di calcio e di pallavolo, quando si accendeva con l’arbitro, gli avversari e perfino i compagni. Come non ricordare quando diceva a tutti “Vieni anche tu su a Cancano, dai!” quando c’erano già 80 ragazzi stipati nelle baracche, ma non importava, era tutto ok! E l’impresa della fede che conduceva decine di persone a piedi, di notte, a Caravaggio? I Vespri con gli adolescenti e chi mancava si andava a prenderlo a casa. Le gite con i bambini senza fare troppi calcoli, il pulmino spinto in imprese impossibili. E quando si esagerava, “Wè, ocone!”, “Testa di mandolino”! E ogni volta che volevi parlare, lui c’era. Non occorrevano messaggi o appuntamenti, forse non avevamo neppure il telefono. Lui c’era sempre. 

Era una persona vera, di quelle che vivono per l’eternità, perché il cielo ce l’hanno negli occhi da sempre. 

Grazie Padre Gianni, prega ancora per noi!